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Quando sei in un campo di lavoro e scrivi a casa non puoi dire quello che vuoi. Devi far finta che tutto vada bene, e allora provi a chiedere dei pacchi di cibo (che non ti arriveranno mai) e parli delle cose belle che ti accoglieranno al ritorno. Prima cosa i piatti prelibati dei pranzi della domenica in tempo di pace. Gli stessi che sogni a occhi aperti nel tentativo di non morire di fame. Una storia raccontata dal nipote di un internato, basandosi anche sulle lettere ritorovate.
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